Il piccolo borgo di poco più di venti abitanti in cui il tempo sembra essersi fermato, ha ispirato un famoso romanzo della scrittrice sarda Grazia Deledda
Casette basse in pietra con tetti spioventi, arrampicate sulla collina formano un piccolo borgo a pochi chilometri da Nuoro: si tratta della piccola frazione di Lollove, il borgo malinconico e misterioso con poco più di venti abitanti.
Potrebbe essere un insignificante agglomerato di case sperso nell’entroterra sardo, eppure Lollove, con le sue silenziose strade strette e ripide da cui spuntano i comignoli dei camini è il luogo in cui è ambientato il romanzo “La madre” di Grazia Deledda, scrittrice sarda insignita del Premio Nobel.
Il mistero della maledizione di Lollove
Il romanzo della Deledda racconta una storia proibita tra Paulo, un giovane prete, e Agnese, bella fanciulla del posto. Una vicenda peccaminosa, volta a destare scandalo a quei tempi.
In realtà, il fatto non è solo frutto della fantasia della famosa scrittrice, ma si allaccia alla leggenda di una maledizione che, pare, colpì il borgo.
La leggenda parla di un gruppo di suore devote a Santa Maria Maddalena, patrona del borgo, le quali furono accusate di intrattenere relazioni carnali con i pastori della zona, e per questo allontanate da Lollove.
Queste, prima di partire, invocarono una maledizione: “Lollove sarai come l’acqua del mare, non crescerai e non morirai mai”.
L’espulsione e la conseguente sciagura delle consorelle, oggi appaiono come un triste presagio di quello che è stato il destino della piccola frazione rurale.
Infatti, Lollove non è mai stato abbandonato del tutto, ma allo stesso tempo non è mai cresciuta. Il borgo, che a metà del ‘900 contava circa 400 anime, oggi ha appena 20 abitanti, persone perlopiù anziane che continuano a tenere in qualche modo in vita questo piccolo agglomerato medievale.
Cosa vedere a Lollove
Comune a sé fino alla metà dell’Ottocento, oggi Lollove è una tranquilla frazione di Nuoro che si anima soltanto in occasione di alcune feste religiose: l’antica patrona Santa Maria Maddalena a fine luglio, l’attuale patrono San Biagio a inizio febbraio, San Luigi dei Francesi a fine agosto e Sant’Eufemia a metà settembre.
Anche a Novembre, grazie alla rassegna Autunno in Barbagia, il borgo si accende. In questa occasione, insieme alle pratiche e ai lavori artigianali, vengono mostrate le antiche case, che sembrano riprendere vita come in un film in bianco e nero.
Oltre alle poche case in pietra che conservano ancora oggi la struttura medioevale, a Lollove è presente anche una chiesa in stile tardo gotico, costruita all’inizio del 1500 e che ancora si conserva in buone condizioni.
I turisti che passano di qui restano rapiti da questo misterioso borgo dalla caratteristica veste medioevale e dalla rilassante atmosfera che danno l’impressione di un luogo fuori dal tempo.