Chi ama il mare e la natura, non può che dedicarsi all’esplorazione delle Tremiti. Almeno una volta nella vita.
Arcipelago del Mar Adriatico, 22 km a nord del promontorio del Gargano e 45 km a est da Termoli, solo cinquecento persone lo abitano. A dispetto della sua scarsa popolosità, è uno dei principali centri turistici della Puglia.
Si racconta che, qui, sia sepolto Diomede. E il canto degli uccelli marini che talvolta si sente (le berte maggiori), secondo la leggenda sarebbe il lamento dei compagni dell’eroe omerico, trasformati dalla dea dell’amore Afrodite in procellarie per vegliare la sua tomba e lamentare la sua perdita per l’eternità.
Cosa vedere alle isole Tremiti: San Damiano
Le isole Tremiti possono essere raggiunte via mare. Si parte da Vasto, da Rodi Garganico, da Peschici, da Vieste o dal piccolo centro molisano di Termoli. Si sbarca a San Domino, l’unico centro davvero abitato dell’arcipelago. È qui che si trovano le strutture ricettive, ed è qui che la natura è davvero straordinaria.
Dietro al porto c’è l’unica spiaggia sabbiosa, cala delle Arene, mentre le altre sono calette rocciose in cui spesso si è da soli. Come ci si sposta sull’isola? Rigorosamente a piedi, camminando sotto i pini d’Aleppo ma munendosi di una grande borraccia d’acqua fresca. Dal porto al centro ci si impiega una ventina di minuti, dal un capo all’altro dell’isola un’oretta.
Ma c’è una cosa che proprio non si può non fare a San Domino: noleggiare una barca e fare il giro dell’isola, così da ammirare tutte le sue “nascoste” bellezze. C’è la Grotta del Bue Marino, profonda 70 metri e un tempo abitata dalle foche monache, e c’è la Grotta delle Viole con le sue alghe calcaree rosso-violacee. E poi la Grotta del Coccodrillo, lo Scoglio dell’Elefante e le piccole spiagge dette “Pagliai”.

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San Nicola, un museo a cielo aperto
San Nicola è la seconda delle isole Tremiti. Ospita l’abbazia di S. Maria a Mare, la più grande dell’intero Mediterraneo, in cui nell’XI secolo s’insediarono i benedettini. Assaltata dai pirati nel 1334, poi abitata da canonici regolari alcuni decenni dopo, fu soppressa da re Ferdinando IV di Napoli nel 1783 ma è oggi ancora visitabile in ciò che resta (il perimetro esterno, i pavimenti musivi, la facciata della chiesa).
Ci sono poi isole piccolissime come il Cretaccio (uno scoglio fatto di creta giallastra) e Capraia, che è ricchissima di piante di capperi e su cui è impossibile sbarcare. Infine Pianosa, parte della Riserva Marina Integrale e con fondali spettacolari (ma solamente con una guida subacquea autorizzata è possibile fare immersioni).
Le isole Tremiti sono uno splendido paradiso naturale, che merita d’essere scoperto ma che va preservato.

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