Questa è la storia dell’amore contrastato tra due giovani appartenenti a due famiglie rivali della Val di Non, proprio quella dei più famosi Romeo e Giulietta.
Questa storia si svolge in Trentino Alto Adige, nella Val di Non, ai tempi del Medioevo. Qui vi erano due casati: Castel Nanno e Castel Sporo, che, rivali da sempre, coltivavano un odio reciproco.
A Castel Nanno viveva la contessina Melisenda, elegante e bella fanciulla allevata con severità e rigore.
Durante una festa alla quale la giovane fu mandata come rappresentante della Casata, Melisenda incontra un giovane attraente e se ne innamora all’istante. Destino vuole che questo ragazzo sia proprio il discendente degli Sporo, Ludovico.
Ludovico svela subito a Melisenda la propria identità e la mette in guardia sui rischi che potrebbero correre se la loro storia d’amore sbocciasse: le rispettive famiglie non avrebbero mai accettato la loro unione e li avrebbero ostacolati per sempre.
Ma i due giovani non riescono a resistere alla passione e cadono uno nelle braccia dell’altro, cominciando a incontrarsi di nascosto nei boschi.
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La tragica fine di Melisenda e Ludovico
Scorre tutto liscio per gli amanti clandestini finché non vengono colti in flagrante dal Guercio, un personaggio perfido e pettegolo che corre subito a riferire tutto al conte di Castel Nanno.
Questi, accecato dall’ira, fa catturare Ludovico e Melisenda e li imprigiona nel castello. Non contento, fa scavare due nicchie profonde sotto il castello, dove i due amanti vengono murati vivi e spariscono per sempre.
Da allora, la leggenda vuole che dal castello si cominciarono a udire urla strazianti di un uomo e una donna, così forti da raggiungere tutta la Val di Non, mettendo tutti i suoi abitanti a conoscenza di quanto accaduto.
Ancora oggi il ricordo dei due innamorati sembra rimasto imprigionato tra le mura di Castel Nanno, tanto che si racconta che, tutte le notti di maggio (il periodo in cui avvenne la tragica morte), i pianti e i lamenti dei due amanti riecheggino a ricordo di questa storia d’amore dal finale inquietante.
Questo episodio leggendario ha contribuito a dare ad accrescere la fama di Castel Nanno come di un luogo misterioso e che incute un certo timore.
Infatti, questa non è l’unica leggenda che ruota attorno alla vecchia dimora di conti e signori. Si dice che Castel Nanno nel ‘600 fu anche luogo in cui avvenne un processo per stregoneria e dove tre fanciulle furono condannate al rogo.
Insomma, questo è il luogo perfetto per gli amanti del mistero e delle leggende dal sapore torbido.
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