L’idea di una linea ferroviaria che collegasse Treviso ad Ostiglia, e di conseguenza il Veneto con il centro e il sud dell’Italia, risale al 1887 quando venne in mente all’imprenditore milanese, ma trevigiano d’adozione, Graziano Appiani. A suo avviso, la linea ferroviaria avrebbe favorito il commercio dei propri prodotti con il resto del Paese. Tuttavia l’idea della costruzione del tratto Treviso-Ostiglia catturò l’attenzione dei vertici militari, i quali la ritenevano strategica per il trasporto di uomini e materiali in caso di conflitto con l’impero austriaco.
La storia della Treviso-Ostiglia
In quegli anni, facendo l’Italia parte dell’alleanza con Austria e Germania, si decise di abbandonare l’idea del progetto ferroviario per non rovinare i rapporti con i due Paesi stranieri. A riportare in luce l’entusiasmo per la creazione della ferrovia furono alcuni politici e militari veneti, tra cui il Capitano di cavalleria e allora sindaco di Treviso Giangiacomo de Felissent. Nel 1908, durante una riunione parlamentare, questi fecero notare i vantaggi economici-militari che il tratto ferroviario avrebbe portato al territorio interessato. Una serie di disaccordi, insieme allo scoppio del primo conflitto mondiale, contribuì però allo slittamento dell’inizio lavori, che avvenne finalmente nel 1919.
Costruita e aperta a tratti, la ferrovia fu completata solo nella prima metà degli anni Quaranta. Numerose stazioni, ponti, passaggi a livello e sottopassi formarono la tanto attesa Treviso-Ostiglia (lunga 118 chilometri). Durante la Seconda Guerra Mondiale, la ferrovia subì inevitabilmente i danni dei bombardamenti che provocarono la chiusura di alcuni tratti.
Nei decenni a seguire la ferrovia visse diverse aperture e chiusure. L’ultimo tragitto ad essere chiuso fu, nel 1987, quello tra Cologna Veneta e Legnago.
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La ferrovia oggi
Anche se i lavori sono ancora in corso, buona parte della linea ferroviaria Treviso-Ostiglia
(70 km su 118 totali) è diventata oggi una bellissima pista ciclopedonale. Collegata benissimo ad altre ciclabili importanti come quella di Muson dei sassi, la ex ferrovia permette a tutti i ciclisti amanti della natura di raggiungere diverse città collegate tra loro in tutta sicurezza. Un esempio è il tratto che permette di spostarsi da Treviso a Padova pedalando tra ex stazioni ed ex passaggi a livello ormai dismessi.
Partendo appunto dal trevigiano, sono diversi i luoghi di interesse visibili percorrendo la ciclopedonale. Attraversando subito un ponte realizzato in ferro si arriva all’Oasi di Cervara, luogo meritevole di una piccola sosta. Da qui parte un tratto in terra battuta facile da percorrere che vi porterà fino alla provincia di Padova, dove potrete attraversare ed ammirare il bellissimo ponte sul fiume Brenta proseguendo poi fino a Camposampiero.
A questo punto la nuova Treviso-Ostiglia incontra un’altra ciclabile che passa dal Santuario Francescano per poi ricollegarsi al suo tragitto. Arrivati a Pieve di Curatolo, l’ennesimo ponte vi porterà sui circuiti lungo il fiume del MedioBrenta.
A questo punto il percorso in bicicletta prosegue lungo i comuni di Piazzola sul Brenta e Campodoro, per poi avvicinarsi alla provincia di Vicenza. Qui la ciclopedonale giunge al termine a Grisignano di Zocco, e da questo punto in poi la ex ferrovia vede i lavori di trasformazione ancora in corso. Tuttavia i più allenati potranno imbattersi nell’anello ciclopedonale di circa 40 km.