Intorno all’Etna, nella parte orientale della Sicilia in Provincia di Catania, ci sono molti paesi che furono storicamente coinvolti durante le eruzioni del vulcano. Essi subirono così profondi cambiamenti geografici sociali e architettonici.
Non per questo, però, non sono degni di essere parte di un interessante itinerario nella zona che potrebbe durare anche due settimane.Il nostro consiglio è di spalmare il tour su almeno 3 giorni, per dare un senso ad un percorso artistico, inserendolo magari all’interno di una vacanza più lunga in loco.
Paternò, Bronte, Randazzo, Zafferana Etnea e Nicolosi: un piccolo tour intorno all’Etna alla scoperta di luoghi che hanno una storia differente l’uno dall’altro.
1° Giorno: Paternò e la piramide di Santa Maria di Licodia
Paternò è uno dei comuni più rinomati della provincia di Catania per i suoi tratti medievali che hanno portato ad uno sviluppo urbanistico intorno al bellissimo castello normanno costruito in pietra lavica.
Il paese attrae per diversi aspetti, a partire dalle porte cittadine che erano gli ingressi storici tra le mura di protezione. Da vedere anche la Torre dei Falconeri, intorno alla quale ruota pure una leggenda che narra come Santa Barbara venne tenuta prigioniera prima di essere uccisa.
La Santa, patrona della città, vede a lei dedicata una chiesa che artisticamente è unica nel suo genere, come pure il Santuario della Madonna della Consolazione. Bella la sede attuale del comune, all’interno del grande Palazzo Alessi.
Se hai tempo, nell’altra mezza giornata, recati a Santa Maria di Licodia, un paesotto non distante che ha origini ancora sconosciute in quanto risalenti al secondo XII a.C.: qui, se vedi una piramide, non sarai certo in Egitto, ma si tratta della Torre di Calafato, una sorta di costruzione piramidale a gradoni il cui scopo non è stato storicamente reso noto.
Biancavilla è un altro luogo che suscita diversi spunti di interesse nella zona, specialmente per chi apprezza l’arte architettonica. Per la notte è possibile stare a Biancavilla oppure ad Adrano, poco distante.
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2° Giorno: alla ricerca dei pistacchi di Bronte e della grotta di ghiaccio intorno all’Etna
Salendo verso la parte nord, intorno al Parco dell’Etna, si incontra Bronte, non distante dalle tappe precedenti.
Qui tutto ruota intorno al pistacchio, chiamato “l’Oro Verde” e in ottobre c’è la tradizionale festa gastronomica con questo frutto al centro dell’attenzione di tutti.
Si ritorna al passato tra arti e mestieri dei tempi antichi. In città sono presenti il piacevole Castello Dei Nelson e il santuario dell’Annunciazione con preziose ricostruzioni artistiche alle quali gli abitanti sono molto devoti.
La giornata potrebbe completarsi con la visita di Maletto, un paese posto in quota che offre diverse possibilità di escursione, ma se non vuoi camminare o ti sei perso tra i sapori al pistacchio, prosegui direttamente verso Randazzo, dove potrai ammirare una grotta di ghiaccio all’interno del vulcano: una rarità assoluta, indipendentemente dalla stagione. A Randazzo potrai trascorrere la serata e la notte.
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3° Giorno: Zafferana Etnea e Nicolosi
Avrai circa 90 minuti di strada per raggiungere Zafferana Etnea e se lo farai in ottobre potrai partecipare alla fiera del paese con tutti i prodotti tipici locali.
Le sagre diventeranno protagoniste. Quello che colpisce di Zafferana Etnea è la cura del luogo al punto da renderlo bellissimo in ogni periodo dell’anno.
La grande piazza Umberto I, la chiesa con le sue opere artistiche, il giardino pubblico per passeggiare e rilassarsi meritano una visita.
Qui potrai davvero trascorrere mezza giornata in tranquillità. Se ti va, in base al tempo rimanente, avrai modo di scendere verso Nicolosi, a circa 40 minuti di auto.
Il paese è stato più volte martoriato dall’attività vulcanica e passeggiare per le vie cittadine diviene una piacevole scoperta di come il “monte di fuoco” possa avere influito nella quotidianità locale, lasciando segni tangibili chiaramente visibili ancora oggi.
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