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Pistoia, il mistero delle teste mozzate

Passeggiando per il centro storico di Pistoia è possibile incontrare delle sculture di teste mozzate sulle facciate di alcuni edifici. Di cosa si tratta?

La facciata di alcuni edifici di Pistoia è caratterizzata dalla presenza di sculture raffiguranti teste umane mozzate. Sculture in pietra, dal volto inquietante che ancora oggi sono permeate da un alone di mistero.

Si tratta di una particolarità della città toscana, quattro teste scolpite su altrettanti edifici del centro storico su cui sono state ricamate diverse storie e leggende, senza arrivare a una reale spiegazione del loro significato.

A chi appartengono quei volti? Quali personaggi e a quali vicende del passato ci richiamano?

Facciamo un salto indietro nella storia e cerchiamo di capirlo.

 

Le testa mozzata della Chiesa di Sant’Andrea

Sulla facciata della Chiesa di Sant’Andrea, alla destra della porta centrale, è chiara la testa raffigurante Filippo Tedici, il quale vendette la città ai Lucchesi per 10.000 fiorini d’oro e per questo definito il “traditore” di Pistoia.

Tedici, in un tentativo di ritornare a Pistoia dopo essere stato esiliato, fu catturato e decapitato dai pistoiesi. La sua testa fu portata in trionfo per la città e appesa al Palazzo degli Anziani.

In onore di questo episodio, fu scolpita una testa raffigurante il volto del traditore sulla facciata della Chiesa di Sant’Andrea come monito a futura memoria.

Lo sdegno dei pistoiesi era talmente grande da spingerli a spegnere le torce proprio sulla scultura, prima di entrare in chiesa. Ecco perché oggi appare così rovinata.

 

Le altre teste mozzate di Pistoia

Un’altra scultura a forma di testa, sormontata da un braccio che impugna una mazza ferrata si trova sulla facciata del Palazzo Comunale. Inizialmente si pensava che anch’essa raffigurasse l’odiato Filippo Tedici.

Si tratta, in realtà, di una rappresentazione in marmo nero attribuita a Musetto II re di Maiorca, sconfitto dai Pisani nella guerra per la conquista delle Baleari all’inizio del XII secolo. Infatti, la scelta del nero pare faccia riferimento al colore dei Mori sconfitti.

Una seconda testa di Moro mozzata si trova su un capitello di Palazzo de’ Rossi, fra due stemmi della famiglia proprietaria, tra via de’ Rossi e via Abbi Pazienza. L’origine di questa scultura è del 1200 e si dice raffiguri lo stesso Musetto II.

Così come forse appartiene all’allora governatore delle Baleari anche una terza testa, più piccola e sempre dai tratti moreschi, posta su un palazzo in via Borgo Strada. In questo caso si tratta di un bassorilievo dal volto atterrito, quasi inquietante.

Le teste mozzate di Pistoia, che si tratti di Tedici o di Musetto, oggi sono il simbolo dell’orgoglio civico della città e della lotta dei suoi antenati contro gli oppressori e i traditori. Un simbolo di libertà e fierezza della propria identità.

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