Il Friuli Venezia-Giulia è tra le regioni d’Italia che meglio si prestano alle escursioni naturalistiche. Tantissimi sono i percorsi di trekking qui, i sentieri da percorrere in e-bike e quelli per le mountain-bike.
Dove andare per una full immersione nella natura? Una zona decisamente da conoscere è la Riserva naturale regionale dei laghi di Doberdò e Pietrarossa, con le sue depressioni carsiche in parte riempite da straordinari laghi.
Scopriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere sui laghi di Doberdò e Pietrarossa.
Alla scoperta dei laghi carsici
Sito nel comune omonimo, Doberdò è tra i pochissimi esempi europei di lago carsico. È dunque privo di immissari ed emissari, ed è invece alimentato dalle acque provenienti dalle risorgive e da fiumi sotterranei oltre che dalle piogge. Mentre, a far defluire le acque, sono l’evaporazione e le cavità sotterranee.
Circondato da un bosco sipario fatto di pioppi neri e di piante ad alto fusto, il lago di Doberdò è casa di animali rari come il picchio rosso minore e lo sciacallo dorato.
Anche il lago di Pietrarossa è di tipo carsico. È possibile raggiungerlo, e raggiungere il suo “gemello”, attraverso una passeggiata a piedi che da Monfalcone prosegue lungo strade sterrate facilmente percorribili. Attraversando la riserva, e sfiorando le rive dei laghi, si arriva alla trincea austro ungarica sulla cresta dei monti Cosich e Debeli: così, si uniscono natura e storia. E si vedono da vicino quei luoghi impervi in cui la battaglia del Carso andò in scena.
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La riserva dei laghi di Doberdò e Pietrarossa
I laghi di Doberdò e Pietrarossa sono inseriti nella riserva naturale omonima. Un’area protetta ampia 726 ettari, che interessa Doberdò del Lago (Doberdob), Monfalcone e Ronchi dei Legionari.
È possibile visitare la riserva in autonomia, grazie ai sentieri semplici e ben segnalati ad accesso libero. Ma è possibile anche prenotare una visita guidata, grazie alle proposte della Società cooperativa Rogos.
Le principali attrazioni della riserva sono proprio i due laghi carsici, separati da rilievi calcarei. Piccole oasi azzurre a interrompere un panorama arido, composto da campi solcati e prati di landa. Ma è interessante anche visitare il Museo del centro visite Gradina, per saperne di più sulla riserva grazie a interessanti strumenti interattivi (vi è anche una foresteria con 20 posti letto, per chi volesse dormire qui). E per acquistare i prodotti tipici di questo splendido territorio, dai vini fino al miele e alle confetture e l’olio prodotti dalle aziende agricole del Carso italiano e sloveno. Per portarsi a casa un delizioso ricordo di questo luogo unico in Italia.
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