Ci sono luoghi storici che solo a vederne le foto o a sentirne il nome ti emozionano. Uno di questi, per molti, è sicuramente il Colosseo, costruzione storica che rientra di diritto tra le 7 meraviglie del mondo.
Alcuni numeri del Colosseo
Il vero nome è Anfiteatro Flavio ma viene comunemente detto Colosseo. E’ stato costruito in soli 5 anni e fu terminato nell’anno 80 d.C., un vero record considerando i mezzi a disposizione in quel tempo. La sua lunghezza è di 189 metri mentre la sua larghezza è di 156 metri, non risultando, come molti credono, perfettamente tondo. La capienza è di circa 50 mila persone: un vero e proprio stadio, diviso a settori a seconda della classe sociale degli spettatori. L’imperatore dell’epoca era Tito il quale volle celebrare la conclusione dell’opera decretando ben 100 giorni di festa per l’intera città di Roma.
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I primi montacarichi
Il Colosseo non è solo ciò che si vede in superficie ma vi sono dei vicoli, cunicoli e corridoi sotterranei. Da qui salivano i gladiatori prima di dar sfogo al loro combattimento. Oggi è possibile una visita guidata che porta a ripercorrere alcuni di questi corridoi. Nella parte nascosta vi erano anche delle stanze che potremmo paragonare ai magazzini odierni, dove erano però messi in attesa anche gli animali. Un sistema particolarmente sviluppato e ingegneristico per l’epoca prevedeva l’uso di speciali e primordiali montacarichi che servivano per portare il materiale e gli animali dai sotterranei all’arena principale.
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La trasformazione in piscina e la copertura
L’architettura del Colosseo era talmente ricercata che prevedeva un sistema molto articolato di gestione delle acque piovane, le quali, grazie ad un sistema di canalizzazione, andavano a riempire quella che diveniva una vera e propria enorme piscina adibita alla disputa di simulazioni di battaglie navali. Il fenomeno era accentuato pure dal convogliamento delle acque del fiume vicino. Roma, però, è anche una città calda ed è per questo che era stato pensato un sistema di copertura degli spalti in modo da consentire la visione degli eventi e degli spettacoli anche in caso di sole torrido. Il cosiddetto “velario” (da velatura), consisteva in un articolato sistema di apertura di 80 speciali tendaggi che, aprendosi, andavano a proteggere dal calore eccessivo il pubblico.
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Usi particolari del Colosseo
Oltre alla disputa di battaglie, combattimenti, piscina, il Colosseo è stato utilizzato come luogo di deposito di materiali edili necessari per altre costruzioni in città. Un esempio è la Basilica di San Pietro, i cui materiali furono lasciati in deposito presso il Colosseo. Questo modo di usare l’edificio ha un po’ snaturato la sua vocazione iniziale e al tempo stesso ha portato alla rovina inevitabile di alcune sue parti originarie che oggi non sono più presenti e visibili.
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Un giardino nel Colosseo
Nel Colosseo venivano tenuti anche i prigionieri e con loro pure alcuni animali che arrivavano da luoghi lontani. Con tutta probabilità sono loro stessi che hanno dato inavvertitamente vita ad un vero e proprio “giardino botanico” dato che, nel tempo, spontaneamente sono cresciute oltre 300 specie di piante ed erbe diverse, molte delle quali non tipiche del nostro territorio. Le si trovano tra le pietre, tra i resti storici e in diverse parti dell’anfiteatro. Per un certo periodo di tempo, intorno al secolo XIII il Colosseo fu pure abitato: ciò è stato possibile in quanto venne costruito una palazzina al suo interno destinata ai Frangipane, importante famiglia romana che ha però dovuto lasciare la location nel secolo XIX.
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