La nascita del presepe: dalle origini di San Francesco al simbolo universale del Natale

presepe di greccio, 1390-1400 ca. 02.jpg – Wikimedia Commons
Il primo presepe, così come lo conosciamo oggi, prende vita grazie a San Francesco d’Assisi, che nel Natale del 1223 mise in scena una rappresentazione unica della Natività nel piccolo borgo di Greccio, vicino a Rieti. Tre anni prima, nel 1220, il santo aveva compiuto un pellegrinaggio in Terra Santa per visitare i luoghi della nascita di Gesù. Profondamente impressionato dall’esperienza a Betlemme, Francesco tornò in Italia desideroso di ricreare quel momento sacro. Ottenuto il permesso da Papa Onorio III, organizzò la celebrazione fuori dal convento di Greccio.
La prima rappresentazione della Natività
San Francesco allestì il presepe in una grotta nei pressi di un bosco vicino al paese, utilizzando una mangiatoia colma di paglia, affiancata da un bue e un asino. Mancavano le figure di Maria, Giuseppe e del Bambino Gesù, ma il messaggio era chiaro e potente. La popolazione locale si radunò numerosa per assistere a questo momento, che rappresentava anche un’occasione per raccontare, attraverso una rappresentazione visiva, la storia della nascita di Cristo a chi non sapeva leggere.
Da quel primo presepe, l’usanza si diffuse rapidamente, diventando una tradizione radicata nell’Italia centrale e in Emilia.
La diffusione del presepe in Italia
Nel XV secolo, il presepe raggiunse Napoli, dove iniziò a prendere piede anche nelle abitazioni delle famiglie nobiliari sotto forma di piccoli soprammobili o di cappelle in miniatura. Tuttavia, fu il XVIII secolo a segnare il periodo di massimo splendore per l’arte del presepe. Ormai diffuso in tutta Italia, il presepe si declinava secondo le tradizioni locali: dal raffinato stile napoletano a quelli genovese e bolognese.
Napoli s Martino Presepe Cuciniello 1050047.JPG – Wikimedia Commons
A Napoli, in particolare, il presepe divenne un simbolo di prestigio. Le famiglie aristocratiche investivano somme considerevoli per realizzare allestimenti spettacolari, destinando intere stanze delle loro dimore alla creazione di scenografie elaborate. Ogni dettaglio veniva curato per stupire ospiti e partecipanti ai ricevimenti natalizi, rendendo il presepe non solo un simbolo religioso, ma anche uno status symbol.
A Bologna, nello stesso periodo, nacque la Fiera di Santa Lucia, un mercato annuale dedicato agli artigiani del presepe, che oggi continua a richiamare visitatori da ogni angolo del mondo.
Un simbolo popolare solo con il tempo
Nonostante le sue origini come mezzo per avvicinare il popolo alla religione, il presepe entrò nelle case della gente comune solo successivamente. Dopo aver trovato posto nelle chiese e nelle residenze nobiliari, nel corso del XVIII e XIX secolo il presepe divenne finalmente parte integrante delle celebrazioni natalizie anche nelle abitazioni più modeste, consolidandosi come tradizione universale.
L’evoluzione del presepe nell’era moderna
Oggi il presepe tradizionale si è arricchito grazie all’innovazione tecnologica. Luci, corsi d’acqua animati e statuine in movimento rendono gli allestimenti ancora più suggestivi. Accanto ai materiali tradizionali come terracotta, legno e cartapesta, si sono affermati anche quelli più moderni, come la plastica, che offrono soluzioni economiche e resistenti nel tempo.
Presepe – Licenza Creative Commons
Inoltre, i presepi non si limitano più agli spazi domestici. Sempre più spesso trovano posto nelle piazze e negli spazi pubblici, diventando attrazioni natalizie che attirano sia residenti che turisti. Le fotografie e i video condivisi sui social network amplificano ulteriormente la fama e la bellezza di questa tradizione, portando l’immagine del presepe in tutto il mondo.
Conclusione
Dalle sue origini umili a Greccio, grazie a San Francesco, il presepe ha attraversato i secoli e le culture, evolvendosi da semplice rappresentazione religiosa a simbolo universale del Natale. Oggi, continua a incarnare lo spirito delle festività, unendo tradizione, arte e innovazione in un’unica, affascinante celebrazione.