In provincia di Reggio Calabria si trova il vicolo più stretto d’Italia. È a San Morgeto e viene chiamato il “Passetto del Re”. Ecco la sua storia e le leggende che lo caratterizzano
30 scalini per una larghezza di 40 centimetri circa: questo è quanto misura la stradina che collega Largo Sipaleja al piazzale del Castello Normanno Svevo.
Siamo a San Giorgio Morgeto, un piccolo borgo in provincia di Reggio Calabria e qui si trova il vicolo più stretto d’Italia, chiamato il ”Passetto del Re”.
Il borgo medievale di San Giorgio Morgeto
San Giorgio Morgeto è un borgo medievale incastonato nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, a oltre 500 metri di altezza. Definito come uno dei borghi più belli della Calabria, appare come un vero e proprio presepe, aggrappato su uno sperone di roccia tra due valloni.
Il centro storico di San Giorgio Morgeto conserva monumenti, chiese ed edifici di epoca medievale, tra cui il Convento dei Domenicani dove studiò e prese i voti Tommaso Campanella.
Il gioiello del borgo, però, è la grande fontana in granito, detta “Bellissima”, realizzata in stili diversi: alla base in stile rinascimentale, in barocco nelle due vasche superiori, e con una Venere in marmo bianco posta sulla cima.
Il Castello che domina il borgo e tutta la piana di Gioia Tauro fu costruito dai bizantini nel X secolo. In epoca normanna fu ampliato grazie a Ruggero I d’Altavilla, per poi subire ulteriori modifiche in periodi successivi ed essere abbandonato nel XVI secolo.
Ma negli ultimi anni San Giorgio Morgeto è diventata famosa grazie a un’altra sua rarità: il Passetto del Re, il vicolo più stretto d’Italia.
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Storia e leggenda del Passetto del Re
Secondo la leggenda, il vicoletto, collegando il castello il largo sottostante, era una via di fuga per il Re Morgete in caso di attacchi alla fortezza o di altri pericoli. Attraverso la minuscola gradinata, infatti, si ha accesso a tutta la serie di vicoli e stradine del centro storico, ottima occasione per il re di far perdere le proprie tracce.
I più maliziosi raccontano che il Passetto del Re era utilizzato dal sovrano anche per sgattaiolare di notte nelle alcove delle cortigiane, senza essere visto.
Qualunque sia stato il reale utilizzo del vicoletto da parte del Re Morgete, la tradizione popolare dice che percorrerlo sia di buon auspicio, soprattutto per gli innamorati e per chi soffre per patemi d’amore.
Il Passetto del Re, pur essendo così stretto, non risulta angusto. Piuttosto, pare che chiunque lo attraversi venga permeato da una sensazione di benessere e di ritrovato buonumore.
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