Sono tante le città italiane che custodiscono misteri e leggende, vuoi per l’antichità del nostro continente, o per la tradizione che ci appartiene. Tra queste, anche Ravenna ha il suo bagaglio di misteri e racconti popolari che ancora oggi incuriosiscono tutti.
La Madonna del sudore
Visitando il Duomo di Ravenna, troviamo una piccola cappella dedicata alla Madonna del sudore, riprodotta su un dipinto all’interno della stessa. La leggenda narra che un tempo questo dipinto era appeso all’interno di una taverna, dove un soldato – dopo aver perso parecchi soldi al gioco – pugnalò la tela in preda ad uno scatto d’ira. Secondo il racconto, in quel preciso istante la Madonna iniziò a sudare sangue. Pare che questo curioso fenomeno si verificò altre due volte, nel 1512 durante la battaglia di Ravenna, e nel 1630 quando gli abitanti della città fecero voto alla Madonna spaventati dalla peste.
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Il Mostro di Ravenna
La storia che appartiene allo spaventoso Mostro di Ravenna risale gli inizi del 500, quando dall’amore proibito tra una monaca e un frate nacque una creatura mostruosa. L’aspetto di questa creatura sembra fosse terrificante. Pare che il Mostro di Ravenna avesse una grossa testa con un corno sulla fronte, mentre le gambe apparivano diverse, una umana e una animale completamente ricoperta da una folta peluria. Sul suo petto inoltre vi erano tra lettere: V, X, Y. Appena la notizia dell’esistenza del mostro giunse a Papa Giulio II, questi ordinò immediatamente di abbandonarlo nel bosco lasciando le sue sorti nelle mani di Dio.
La vendetta della mostruosa creatura però non tardò ad arrivare. Durante quel periodo l’esercito francese guidato da Gaston de Foix attaccò le truppe della Lega Santa nei pressi di Ravenna. Questo terribile evento fu attribuito da tutti alla maledizione del mostro, che nei giorni successivi fu visto girare per la città ridendo della terribile vicenda.
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La mariola e il cavaliere
A Ravenna esiste un’espressione: “Cercando Mariola per Ravenna”. La si può leggere in diverse fonti storiche ed è riconducibile a due sculture murate nella torre civica, risalente all’XI secolo e sita in via Ponte Marino. I due mezzi rilievi raffigurano un cavaliere e un volto ormai consumato, al punto da non avere più i connotati. Secondo la leggenda, le due sculture rappresenterebbero un uomo a cavallo alla ricerca di una donna che ha, però, proprio accanto a sé. Da qui l’espressione “Cercando Mariola per Ravenna”, usata quando qualcuno cerca qualcosa che ha proprio sotto il naso.
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