In provincia di Rimini c’è il Castello di Montebello in cui pare si trovi ancora il fantasma di Azzurrina, sfortunata bambina che qui scomparve secoli fa
Il Castello di Montebello, situato su un colle da cui domina l’omonimo borgo, è diventato famoso grazie alla storia dei fantasmi che si nascondono tra le sue mura. In particolare, pare che qui si aggiri lo spettro di una bambina di nome Azzurrina vissuta nel XVI secolo.
Azzurrina in realtà era solo il soprannome di Guendalina, la figlia del feudatario Ugolinuccio, a cui la madre tingeva i capelli per nascondere il fatto che fosse albina. Questo perché, un tempo, le persone albine erano considerate diaboliche e per questo vittime di pregiudizi e persecuzioni.
Un giorno la bambina scomparve e non fu mai più ritrovata ma, da allora, pare che ogni tanto torni per far sentire la sua voce.
Il Castello di Montebello
Il Castello di Montebello si trova nel territorio dell’antica signoria malatestiana di Rimini, a 436 metri di altezza sulla valle del Marecchia e dell’Uso. Una posizione strategica, da cui era possibile controllare la via che risale la Valmarecchia, un tempo importante collegamento tra Montefeltro e la Toscana.
Ancora oggi la costruzione custodisce mobili di gran pregio risalenti a varie epoche tra il 1300 e il 1700, tra cui cassapanche, forzieri, e una cassa che, si dice, sia attribuibile al periodo delle crociate.
L’originale struttura del castello, infatti, è databile intorno all’anno 1000. Nel 1400, invece, i Conti Guidi di Bagno, subentrati ai Malatesta e ancora oggi legittimi proprietari, lo trasformarono in residenza signorile.
Questa trasformazione vide la nascita di immensi saloni da pranzo e sale delle feste, mentre restarono inalterate le precedenti celle militari e la torre difensiva.
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La leggenda di Azzurrina
La leggenda legata al Castello di Montebello parte da personaggi realmente esistiti. In particolare, si narra di Guendalina, una bimba di 5 anni, figlia del feudatario dell’epoca, scomparsa in circostanze misteriose nei sotterranei del castello nel 1375.
La piccola Guendalina era nata albina, cioè con pelle e capelli chiarissimi, un segno che a quel tempo era identificato con qualcosa di stregato, legato al demonio.
Per evitare sofferenze alla bimba, i genitori decisero di tingerle i capelli di nero. La tinta, però, scolorendo, rilasciava dei riflessi azzurri, proprio come gli occhi di Guendalina. Per questo, fu soprannominata Azzurrina.
Il giorno del solstizio d’estate. il 21 giugno 1375, la bambina si avventurò nei sotterranei del palazzo, fino alla neviera, da cui non tornò mai più senza lasciare alcuna traccia.
Da allora, pare che nelle notti del solstizio d’estate si sentano dei rumori provenire dalla neviera, oggi vuota. È per questo che la notte tra il 21 e il 22 giugno è chiamata dagli abitanti del luogo “la notte di Azzurrina”.
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