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Perché la Faggeta vetusta dei Monti Cimini è stata eletta dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità

Nel Lazio troviamo un sito Patrimonio Unesco di grande rilevanza naturalistica: la Faggeta vetusta dei Monti Cimini, dalla storia millenaria e dal fascino intramontabile

Dal Monte Cimino, la cima più alta degli omonimi Monti con un’altezza di 1.053 metri sul livello del mare, parte la Faggeta vetusta dei Monti Cimini, una tra le più ampie e ricche d’Italia, annoverata nell’elenco del Patrimonio Unesco.

Il Monte Cimino è il vulcano più antico del Lazio e i grandi massi che si trovano all’interno del bosco non sono altro che residui di antiche eruzioni, risalenti a milioni di anni fa.

La Faggeta sin dal tempo degli antichi romani veniva considerata impenetrabile e spaventosa, come scrive anche lo storico Livio. Si dice che nessuno osasse avventurarsi al suo interno, tanto che persino i soldati romani la temevano.

Secondo alcuni storici, l’ispirazione per la famosa “selva oscura” di cui parla Dante ne’ “La Divina Commedia” nacque in questo luogo, e fonti storiche ne avvalorano la tesi.

 

Visitare la Faggeta vetusta dei Monti Cimini

I giganteschi alberi della faggeta formano la cosiddetta “fustaia a cattedrale”, lasciando spazio a una rete di sentieri in cui è possibile passeggiare ammirando lo splendore della natura rigogliosa.

Si tratta di uno spettacolo di rara bellezza, dove i raggi del sole penetrano e attraversano il fitto fogliame, creando giochi di luce ammalianti e quasi fiabeschi.

I faggi qui superano anche i 40 metri di altezza. Scendendo a quote più basse, si mescolano a castagni, carpini neri e bianchi e cerri. Un habitat in cui numerose specie di animali selvatici vivono indisturbati.

Troviamo lepri, cinghiali, ricci, ghiri e gatti selvatici tra i mammiferi, oltre che picchi, sparvieri, gufi, civette, barbagianni e astori, tra gli uccelli.

Sul limite della faggeta, vicino all’entrata, si trova un grosso masso di trachite di circa 250 tonnellate, noto come “la rupe tremante” perché si trova in equilibrio su una sporgenza rocciosa, tanto da poter oscillare facilmente.

Il particolare masso giace in quella posizione da millenni, tanto che Plinio il Vecchio ne parla nei suoi scritti, definendolo “miracolo della natura”.

La Faggeta
“File:Statua S. Antonio con la faggeta autunnale di Pedarreto.jpg” by Pinoditomaso is licensed under CC BY-SA 4.0

 

L’iscrizione della Faggeta vetusta nel Patrimonio UNESCO

La Faggeta vetusta dei Monti Cimini è iscritta nella lista del Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2017, quando le antiche Faggete italiane sono rientrate nel contesto del sito ambientale transnazionale delle “Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa” per la loro unicità biologica ed ecologica.

Questo ha dato all’area ancora maggiore lustro, dato che fa parte dei soli 5 siti Unesco italiani (gli altri sono: le Isole Eolie, Monte San Giorgio, l’Etna e le Dolomiti) ad aver conquistato la posizione solo grazie all’aspetto naturale.

La Faggeta 2
“Dentro la faggeta” by Carlo Columba is licensed under CC BY-NC-SA 2.0

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