In un angolo di Piazza Vittorio a Roma è custodita la Porta Alchemica che pare conservi il segreto della pietra filosofale
La Porta Alchemica è un monumento edificato tra il 1655 e il 1680 da Massimiliano Savelli Palombara, marchese di Pietraforte, a villa Palombara, sul colle Esquilino, a Roma. La villa originariamente aveva cinque porte, ma Porta Alchemica è l’unica sopravvissuta fino a oggi.
La leggenda narra di un pellegrino che arrivò a villa Palombara in cerca di un’erba miracolosa in grado di generare oro. Quando l’uomo scomparve in circostanze misteriose, sulla porta d’ingresso vennero ritrovate tre pagliuzze d’oro e una scritta indecifrabile. Questa fu successivamente incisa sull’arco della porta ma, ancora oggi, non se ne conosce il significato.
La Porta Alchemica di Roma
Non tutti sanno della sua esistenza, ma la Porta Alchemica è considerata la più alta testimonianza della tradizione magico-alchemica europea, simbolo dell’alchimia occidentale e oggi unica ancora in piedi tra le originarie cinque porte di Villa Palombara.
La Porta Alchemica si presenta con una struttura in pietra con diverse iscrizioni di carattere esoterico ed iniziatico. Fu costruita nella seconda metà del ‘600 da Massimiliano Palombara, marchese di Pietraforte, appassionato di esoterismo e alchimia.
Il motivo per cui il marchese fece costruire le cinque porte di ingresso alla villa risiede nella sua speranza di attirare l’attenzione di esperti di alchimia che potessero decifrare i simboli scolpiti su di esse.
Pare che contribuì alla costruzione della Porta Alchemica la regina Cristina di Svezia la quale, costretta ad abdicare a causa della sua conversione al cattolicesimo, si trasferì a Roma dove fondò l’Accademia dell’Arcadia.
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I misteri della Porta Alchemica di Roma
Oggi la porta superstite di Villa Palombara presenta due serie di tre simboli planetari, ognuno di essi associato a un metallo e a un motto criptico. In alto ci sono anche due triangoli sovrapposti che formano una stella di Davide, insieme a ulteriori altri simboli.
Alla loro base, si legge la frase palindroma “Si Sedes Non Is (se siedi non vai)” che al contrario si trasforma invece in “Si Non Sedes Is (se non siedi vai)”.
Si dice che queste iscrizioni siano state ispirate da un pellegrino che arrivò a Villa Palombara intenzionato a cercare nel giardino della tenuta una misteriosa pianta dalla magica proprietà di produrre oro.
Il marchese, attratto da questo personaggio, pensò di ospitarlo nella sua dimora, ma il mattino seguente egli era sparito, lasciando lungo il suo percorso dei frammenti di oro puro e dei fogli pieni di appunti con simboli ermetici: gli stessi che si trovano scolpiti sulla Porta Alchemica.
Dove si trova la Porta Alchemica
Oggi la Porta Alchemica si trova in una posizione diversa da quella originaria. Villa Palombara, infatti, sorgeva tra la Villa Gregoriana, l’attuale Merulana, e via Felice, che congiungeva Santa Croce in Gerusalemme con Trinità dei Monti.
Per vedere la Porta Alchemica è necessario andare nel cuore dei giardini di Piazza Vittorio. La porta è stata incastonata in un muro alle spalle dell’imponente ninfeo Trofei di Mario, sorvegliato da due severe statue del dio egizio Bes rinvenute negli scavi del Quirinale di fine Ottocento.