Chi è Julia Carta, la donna sarda che, a causa alle sue conoscenze e doti curative fu accusata di essere una Strega malvagia e per questo processata
La Sardegna ha una lunga tradizione in fatto streghe, con leggende tramandate nei secoli che ancora oggi affascinano piccoli e grandi e animano i racconti popolari.
Secondo queste leggende, le streghe sarde erano figlie delle Janas, antiche fate che vivono nelle grotte (da qui nasce un’altra favola popolare, quella delle Domus de Janas).
Donne cattive dai tanti poteri, temute e allontanate. Si dice che le streghe vagassero di notte alla ricerca di neonati da uccidere o che passassero le giornate a compiere malefici.
Julia Carta, invece, non è frutto di una storia inventata, ma un personaggio dal destino crudele realmente esistito. Chiamata la Strega di Siligo, la donna fu processata ben due volte dalla Santa Inquisizione, per poi sparire nel nulla, prima di essere condannata al rogo.
“Le mazzine della Bruxia” by cristianocani is licensed under CC BY 2.0
Chi è Julia Carta
Julia Casu Masia Porcu, conosciuta come Julia Carta, nasce nella metà del 1500 a Mores, da un’umile famiglia.
Sin da bambina si mostra diversa dalle altre, dotata di alcune capacità singolari ereditate dalla nonna, una “bruxia”, donna con particolari conoscenze che le permettevano di creare rimedi contro le malattie attraverso il miscuglio di diverse erbe o con la costruzione di amuleti.
Le bruxie erano donne libere, solitamente tenute ai margini della società, che ascoltavano l’acqua, il suono delle pietre, il fruscio del vento tra le foglie degli alberi. Per questo, considerate streghe temute, ma rispettate.
Julia sposò un contadino di Siligo e viveva conducendo una vita umile, analoga a quella delle sue contemporanee, ma in lei brillava quella scintilla che, ben presto, fece accrescere la sua fama nel piccolo centro.
Sin da ragazza, indovina e guaritrice, si dedicò alla cura e all’assistenza di malati e persone in difficoltà, senza mai chiedere nulla in cambio. Nonostante la sua generosità, iniziò a fare paura, e da temuta e rispettata che era cominciò ben presto ad essere considerata una Strega.
Fu accusata dal parroco di Siligo di praticare magia nera e malefici, provocando la morte di alcune persone, finendo così di fronte al Tribunale dell’Inquisizione.
Torturata per un anno, Julia, stremata, confessò colpe non vere, tra cui quella di avere rapporti intimi con il demonio. Fu così condannata a tre anni di reclusione, dopo i quali la donna continuò ad essere presa di mira e processata nuovamente, sempre con la stessa accusa di stregoneria.
Poco prima di essere condannata al rogo si perdono le tracce di Julia Carta e mai più è stata ritrovata. Un’uscita di scena avvolta nel mistero che ha reso eterna la figura di questa “strega” sarda.
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