Faeto e Celle di San Vito sono due piccoli borghi in provincia di Foggia in cui si parla la lingua franco-provenzale. In questo articolo spieghiamo perché
In provincia di Foggia, nella zona del Subappennino Dauno Meridionale, circondato dai boschi, sorge un borgo di appena 700 anime: Faeto.
La particolarità di questo piccolo centro circondato dai boschi, che ne costituisce anche l’identità, sta nel loro dialetto: a Faeto, infatti, si parla ancora la lingua franco-provenzale.
La cittadina di Faeto nasce nella seconda metà del XIII secolo, quando il re Carlo d’Angiò inviò duecento soldati al Castello di Crepacore nell’intento di scacciare i Saraceni. Liberato il territorio, i soldati decisero di restare a vivere sul posto con tutte le loro famiglie.
Ecco perché in questo borgo, e nella vicina Celle di San Vito, si parla ancora il franco-provenzale che dal 1999 da semplice dialetto è stato riconosciuto come vera e propria lingua.
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La lingua franco-provenzale nella cultura di Faeto
A Faeto e Celle San Vito, ancora oggi, tutti, sia le vecchie che le nuove generazioni, usano il dialetto franco-provenzale, ora riconosciuta lingua in base all’art. 6 della Costituzione Italiana in tema di minoranze linguistiche.
Si tratta della lingua un tempo parlata dai soldati angioini, ovvero il francese del 1200, che è molto simile a quello attuale.
Questo è un aspetto culturale distintivo della popolazione della zona, tant’è che si sta cercando in tutti i modi di preservare la lingua franco-provenzale come parte dell’identità della comunità locale, attraverso l’attivismo di alcune associazioni culturali.
Grazie al loro operato, presso la Provincia è stato istituito uno sportello con lo scopo di diffondere i libri scritti in questa lingua così antica, tra cui anche dizionari e grammatiche. Iniziativa, questa, che attrae linguisti di tutto il mondo.
Anche l’associazione canora Corale Nuova Provenza è molto attiva sul territorio, dedita alla tutela e diffusione dei canti in provenzale.
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Un delizioso borgo da scoprire
La lingua non è l’unico punto di interesse di questo delizioso borgo quasi ai confini con la Campania. Infatti, Faeto è anche meta di interesse naturalistico, grazie ai rigogliosi boschi in cui è immersa, ricchi di sorgenti d’acqua e sentieri per il trekking.
Anche il centro cittadino è da visitare: tra gli stretti vicoli del centro storico del borgo si incontrano costruzioni risalenti al 1500, tra cui la Chiesa Madre.
È interessante scoprire che qui strade, strutture e parte delle abitazioni sono realizzate in pietra viva: particolare che immerge il luogo in un’atmosfera antica e quasi fiabesca.
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