Si chiama calcio fiorentino (o calcio in costume, o calcio in livrea), ma somiglia molto più al rugby. È uno sport antico, antichissimo, che ancora oggi a Firenze si pratica.
La sua origine non è certa, ciò che è certo è che nel corso del Quattrocento era talmente diffuso che in quasi ogni via e piazza i giovani lo praticavano. A giocarci erano soprattutto i nobili, tutti tra i 18 e i 45 anni, che sfoggiavano le loro preziose livree senza temere di sporcarle né di rovinarle. La più celebre delle partite si giocò il 17 febbraio 1530: assediati dalle truppe di Carlo V, i fiorentini giocarono in piazza Santa Croce fingendo noncuranza. Sul finire del Settecento, però, il calcio fiorentino venne abbandonato: le uniche due partite ufficiali, nei secoli successivi, furono le rievocazioni del 1898 e del 1902.
Nel 1930, ecco che lo sport ritornò. L’occasione fu il quattrocentesimo anniversario dell’Assedio di Firenze. Il gerarca Pavolini organizzò il primo torneo tra quartieri ed ecco che, dal quel momento, ogni anno va in scena. A sfidarsi sono gli abitanti dei quattro quartieri storici di Firenze: i Bianchi (Santo Spirito), gli Azzurri (Santa Croce), i Rossi (Santa Maria Novella), i Verdi (San Giovanni).
Assistere ad una gara è come fare un salto nel passato.
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